Il “non finito” e la visibile casualità progettuale della parte aggiunta si va a sommare ad una qualità architettonica e di finiture della parte principale abbastanza povera, disadorna e al limite del disordine (muri di cinta in cemento armato a vista, infissi e recinzioni cadenti od obsoleti, accessi indecorosi, percorsi come detto confusi, ecc.).
Il criterio di intervento è teso a valorizzare al massimo il contesto paesaggistico esistente ed il rapporto che ne deriva col costruito: valorizzando le strutture esistenti e riqualificando tutti i manufatti presenti con elementi che li completano.
L’impianto classico del padiglione di accesso e della cappella del cimitero viene valorizzato con dettagli adeguati alla sua morfologia rimasta incompiuta: cornici, recupero di proporzioni, nuove finiture in sostituzione di quelle obsolete.
Le mura di cinta di tutto il complesso saranno intonacate con un motivo a larghe fasce longitudinali fugate.
I due ingressi secondari, lungo la fiancata e sul retro, verranno resi “visibili” e fruibili grazie ad una progettazione specifica, con attenzione rivolta al decoro degli accessi pedonale e automobilistico.
La porzione aggiunta del cimitero avrà il suo completamento progettuale con la realizzazione delle pavimentazioni (mai realizzate), delle recinzioni, dei parapetti e dei servizi per la cura delle tombe, con l’adeguamento funzionale di una fontana per l’acqua e l’inserimento di spazi per i rifiuti.
Tutta l’illuminazione del complesso, unitamente ad una generale riorganizzazione dei servizi, verrà razionalizzata, completata e riallestita con elementi a led.
Lo scopo dell’insieme dei singoli interventi, decisamente leggeri ma realizzati in tutti i punti necessari è quello di creare un complesso armonico in tutte le parti recuperando un’atmosfera consona alla capitale importanza della sua funzione e dialogare armoniosamente con la natura circostante fra monti e mare.

studio CHIODI & DI LUCCIA Architetti Associati