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Sapori e Tradizioni

 

saporiTorraca è una terra del Cilento ricca di doni, che si affaccia alta sul mare, a gradi, come una bellissima sposa che i millenni resero fanciulla. Adagiata lungo i movimenti di pendii che la conducono alle spiagge, la collocazione collinare la fa dolce; la prospettiva mobile sul mare, radiosa. Davanti al suo sguardo si estende, nella varietà dei suoi colori, il golfo di Policastro. E i doni di Torraca sono le energie elementari di cui essa è ricchissima – quelle in cui gli antichi radicarono le origini del mondo e i giacimenti delle civiltà. Aria, acqua, terra, fuoco. Ma Torraca ha conferito a questi doni un tratto gentile, perché essi non affaticano l’anima, non la graffiano, non ne incidono i confini sui bordi delle catastrofi patite. Sono doni gentili, simili all’anima di chi li abita. Perché i torrachesi sono ospitali. Perché i loro costumi sono semplici e laboriosi. Perché la terra di Torraca è la macchia mediterranea nella totalità dei suoi colori – ed è la terra del grano e dei campi, delle viti e degli ulivi, dei boschi e delle fascine, dei castagni e dei funghi, dei pomodori e dei fichi, dei sorbi e dei noci, dei mirtilli e delle ginestre in amore. Perché questa terra è la pietra scalpellata con cui si disegnarono gli oltre cinquecento portali, archi a tutto sesto, con cui i torrachesi – per l’orgoglio della forza che reagiva all’incendio subìto dai francesi – corredarono le case ricostruite. Perché questa terra è i suoi camminamenti e le sue elci, le sue terrazze di verde e i suoi casolari, i suoi viluppi di rami e le sue mulattiere, i suoi declivii e i suoi spaccati improvvisi sul mare, i suoi tratti scoscesi e i suoi sedili oltre l’erta per rispondere all’esigenza del respiro. Perché l’acqua di Torraca è il movimento millenario di sorgenti, tante e diverse, anche medicinali, che la scavano rinnovandole il corpo, in segreto. Perché la sua aria è la circolazione senza sosta dei venti che la fanno lievitare e asciugare, soccorrendo chi produce. Perché il suo fuoco è la vita del sole, perennemente addolcita dai venti nelle vie terrazzate e nei boschi, proprio mentre ridesta la terra all’abbraccio col mare. Una terra dalle energie elementari non può non custodire le antiche sorgenti vitali che, dal grembo del loro lavoro, estrassero il mondo umano alla luce. Sono i segni della sua potenza e semplicità. Gli asini, i buoi, i cinghiali, i maiali, i cavalli, le pecore, i cani, la capra cilentana, vero capo pregiato d’autore, che ha qui il suo ufficiale presidio. Ne nasce una vera arte del gusto, università del genuino, capace di dialogare a tutto campo col mondo civile, nell’offerta di risorse alimentari pregiate che non temono confronti. Qui è il meglio degli odori e sapori cilentani, custodito nel più antico e straordinario dei modi, la purezza ambientale, cuore antico che guarda al futuro.

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